Dopo un trasloco, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, una famiglia unita, due figlioli, l'armonia perfetta. Fino a quando uno dei due, vincendo la propria timidezza, decide di unirsi al gruppo di coetanei che gioca nei dintorni. Con il nome di Michael; ma chiamandosi in effetti Laura.
Non nuova al tema dell'identità sessuale, Céline Sciamma affronta gli scogli scabrosi di quegli incerti adolescenziali con misura e delicatezza. Fin troppa? Osserva con la dolcezza che riesce ad evitare l'ambiguità, la precisione (dei giochi, delle reazioni, dei silenzi) con bella semplicità. Una costruzione che si appoggia saggiamente sull'evidente stato di grazia dei giovani protagonisti: e che l'affiorare di una sorta di buonismo (l'attitudine insopportabilmente edulcorata dei genitori; ma anche certe graziosità dello stile) arrischia costantemente di guastare.